I dati aggiornati al mese di Marzo 2019 sono allarmanti: “in Italia il primato in Ue di morti per antibiotico-resistenza. Oltre 10mila morti ogni anno, un terzo di quelli in Europa”. Cos’è, dunque, l’antibiotico-resistenza?

Resistenza agli Antibiotici: lo scenario attuale

antibiotico resistenza

Lo sviluppo e l’impiego degli antibiotici, a partire dalla seconda metà del XX secolo, ha rivoluzionato l’approccio al trattamento e alla prevenzione delle malattie infettive e delle infezioni ritenute in passato incurabili. Tuttavia, malgrado siano state investite risorse ed energie al fine di aumentare la conoscenza dei meccanismi di resistenza e nella ricerca di molecole sempre più efficaci, la comparsa di resistenze agli antibiotici è al momento più veloce dello sviluppo di nuove molecole.

Oggi questa problematica è diventata una vera e propria priorità di sanità pubblica a livello mondiale, non soltanto per le importanti implicazioni cliniche (aumento della morbilità, letalità, durata della malattia, possibilità di sviluppo di complicanze, possibilità di epidemie), ma anche per la ricaduta economica delle infezioni da batteri antibiotico-resistenti, dovuta al costo aggiuntivo richiesto per l’impiego di farmaci e di procedure più costose, per l’allungamento delle degenze in ospedale e per eventuali invalidità.  Inoltre la comparsa di patogeni resistenti contemporaneamente a più antibiotici (multidrug resistance) riduce ulteriormente la possibilità di un trattamento efficace. È da sottolineare che questo fenomeno riguarda spesso  infezioni correlate all’assistenza sanitaria, che insorgono e si diffondono all’interno di ospedali e altre strutture sanitarie.

 

Ma cos’è nello specifico l’antibiotico resistenza?

La resistenza agli antimicrobici è la capacità di un microrganismo di resistere all’azione di un antibiotico.

  • Quando ciò è dovuto alla natura del microrganismo stesso questa si chiama resistenza intrinseca. In tal caso il microrganismo in questione non è mai stato sensibile a un particolare antimicrobico.
  • In altri casi, ceppi batterici che in precedenza erano sensibili a un particolare antibiotico sviluppano resistenza nei sui confronti. Si tratta della cosiddetta resistenza acquisita.

Microbi che sono resistenti a un tipo di antibiotico possono ancora essere sensibili ad altri tipi. A volte, un dato ceppo batterico può diventare resistente a diversi tipi di antibiotici. Viene comunemente definita resistenza multipla agli antimicrobici la resistenza a quattro o più antimicrobici appartenenti a classi diverse (unrelated).

Le farmaco-resistenze che si instaurano in seguito a modificazioni genetiche possono essere distinte in:

  • cromosomiali: trasmissione verticale (mutazioni spontanee)
  • extracromosomiali: trasmissione orizzontale (batteriofagi, plasmidi, trasposoni)

I principali meccanismi biochimici di resistenza sono:

  •  Mancato raggiungimento del sito bersaglio
  • Inattivazione del farmaco
  • Alterazione del bersaglio
  • Modificazione della permeabilità di membrana

 Cause della rapida espansione della resistenza

  • Trattamento incompleto.
  • Doping animale: il 50% degli antibiotici è usato da allevatori per aumentare la produzione di polli, vitelli e maiali. Gli antibiotici usati in gran quantità sugli animali selezionano ceppi batterici estremamente resistenti che possono poi infettare gli esseri umani.
  • Uso inappropriato
  • Ampio uso inadeguato
  • Aumento della popolazione ad alto rischio di infezione (immunocompromessi)

 

Usi e modalità di assunzione

Per prevenire lo sviluppo dell’antibiotico-resistenza è fondamentale limitare l’uso degli antibiotici ai casi in cui sono veramente necessari e seguire alcune semplici regole:

  • prendere gli antibiotici seguendo esclusivamente le indicazioni del medico
  • completare l’intero ciclo di cura anche se ci si sente meglio
  • chiedere al proprio medico come comportarsi se ci si dimentica di prendere una dose
  • non prendere di propria iniziativa gli antibiotici avanzati da una precedente cura
  • non prendere mai gli antibiotici prescritti per un’altra persona

L’assunzione di antibiotici contro infezioni batteriche leggere risulta spesso superflua poiché, nella maggior parte dei casi, per guarire da tali malattie è sufficiente l’azione del sistema di difesa dell’organismo (sistema immunitario). In questi casi, se necessario e dietro consiglio del medico, si possono prendere farmaci per alleviare i fastidi presenti (per esempio, antinfiammatori). Se, invece, i disturbi (sintomi) dovessero aggravarsi e persistere per più giorni, è consigliabile rivolgersi al proprio medico curante che, nel caso di un’infezione batterica, prescriverà gli antibiotici.

Non tutti gli antibiotici sono efficaci contro tutti i batteri; quindi, è necessario che sia un medico ad indicare quale sia il tipo più adatto per la cura dell’infezione in corso. Per fare ciò, in molti casi è necessario effettuare un esame colturale con antibiogramma.

Per evitare di infettarsi con batteri antibiotico-resistenti è buona norma fare attenzione all’igiene: lavarsi le mani regolarmente con acqua e sapone, soprattutto dopo aver usato il bagno, prima di mangiare, prima di preparare i cibi e dopo la manipolazione di carni crude. I prodotti alimentari di origine animale sono spesso contaminati da batteri e quindi possono costituire una via di trasmissione anche di batteri antibiotico-resistenti. Anche frutta e verdura possono essere una via di trasmissione, se venute a contatto con rifiuti animali o acqua contaminata, quindi è importante lavarle bene e mantenere le superfici di lavoro della cucina sempre pulite.

 

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